“Padre Ivan potrebbe occuparsi della direzione spirituale delle bambine e delle ragazze del gruppo, come Assistente?”
“Angela, non potrei mai occuparmi di ragazze!”
In cuor mio, per quel poco che conoscevo allora p. Ivan, non era finita lì…lo sapevo bene.
Aveva chiaramente presente difficoltà, impedimenti, ma nello stesso tempo, aveva perfettamente colto nella mia richiesta il desiderio di fare del bene.
Si prese tempo per valutare. Pregò, cercò occasioni per capire meglio di cosa si trattasse…
Poi un giorno, eccolo scendere dalla montagna per una delle sue consuete escursioni in solitaria e arrivare al campo estivo.
Così lui stesso descriveva quell’incontro:
“….mi ero divertito, come al solito, a passare per il passo di Leonessa, nella piacevole arrampicata, per la via Pietrostefani-Chiaretti, ed ora me la godevo, lassù, nella brezza appena percettibile che mi accarezzava come una mamma.
Nella valle, 800 metri più in basso, le Guide e le Coccinelle del `Roma 4″ erano accampate ed accantonate presso l’Ostello della Gioventù dei padri Scolopi.
Là dovevo andare per fare, cosi come mi avevano chiesto, una prima conoscenza di quel Gruppo.
Seduto su quella roccetta, non avevo ancora deciso niente. Ponderavo le cose nel “Grande Ascolto” che si impone da sé ogni volta che ci si trova da soli, tra il cielo e la terra.
Tutto era pieno del Signore dei signori: la brezza che mi accarezzava, mi sussurrava di seguire la via dell’ “Eccomi”.
Il sussurro fu gentile, ma insistente.
Come sarebbe stata la via dell’”Eccomi” riguardante il Gruppo `Roma 4′?
Sarebbe stata piena di rocce friabili? L’interrogativo mi assillava, anche se nei colloqui preliminari avuti con alcune Capo, queste mi apparvero di “granito”.
E andai a vedere.
….vicino ad un faggio secolare mi sorpresi ad osservare una delle sue radici che sporgeva e che aveva la forma di un perfetto serpente.
Chi mi conosce sa che a certe cose non resisto. Tagliai la radice in modo appropriato e, ammirandola, mi ritrovai a chiedermi se le ragazze del “Roma 4” conoscessero e vivessero quanto detto da Gesù. “Siate prudenti come serpenti e semplici come colombe”.
Da allora questo invito di Gesù è sempre stato presente nel mio operare nel Gruppo, una strada che è certamente di granito e che nel mondo di oggi è più che mai necessario percorrere per poter essere, a testa alta, come Dio ci vuole.
Indossai l’uniforme e mi avvicinai cautamente all’Ostello.
Il sole era ancora alto.
Chi incontrai per prima, non me lo ricordo, ma sicuramente si trattava di alcune Guide in cerca di un “tesoro”, così come mi dissero scrutandomi con curiosità negli occhi e rispondendo al mio “Buona caccia”.
Le lasciai cercare. Il tesoro non ero certo io, ma erano radiose.
Poco dopo fui tra le loro tende e, in seguito, nel Cerchio delle Coccinelle.
Quanti tesori ho trovato!
Ringraziai il Signore!
Mi trovai subito a mio agio, semplicemente, come p. Ivan, ma quello che mi convinse di più fu la felicità delle Capo che con convinzione mi chiesero di celebrare loro la S. Messa per tutto il Gruppo, come momento centrale che fa del Campo tempio della divinità e presenza sacramentale di grazia e benedizione.
Non avevo più alcuna esitazione: sarei stato sacerdote di Cristo in mezzo a loro!
L’altare fu presto allestito con il Crocifisso componibile che da allora ci accompagna in tutte le attività all’aperto, insieme all’icona della Beata Vergine che ora si trova nella tana delle Coccinelle. I giorni che trascorsi in quel campo furono gioiosi nella trasparenza del cielo e di tutti i cuori…il resto della storia la sapete.
Le Coccinelle di allora sono le Capo di ora e tutti questi anni trascorsi insieme sono stati inenarrabilmente belli.
E gli strapiombi della via dell’”Eccomi”?
Non sono scomparsi, ma sono diventati facile impresa, con le Ave Maria che tutte voi mi regalate ad ogni mio “aiutatemi!”
Questo era padre Ivan.
Camminava accanto, in punta di piedi, prudentemente, ascoltando con attenzione amorevole e raccogliendo in cuor suo i nostri desideri, le nostre necessità. Infine, chiedeva al Signore la luce che illuminasse le decisioni da prendere, le parole da pronunciare per il bene di chi gli stava accanto, perché la preghiera accompagnava ogni sua decisione importante.
Angela Vanini
